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Porto Empedocle, coltellata a un nipote: due assolti

PORTO EMPEDOCLE. Diede una coltellata alla gola del nipote ma lo fece per ferirlo e non per ucciderlo.

Otto anni dopo i fatti, però, il reato non è più punibile: i giudici, dopo che hanno escluso il tentato omicidio, hanno dichiarato la prescrizione per l'accusa di lesioni gravi nei confronti del settantenne Francesco Vasile Cozzo di Porto Empedocle.

Disposto il non doversi procedere, invece, per l' accusa di favoreggiamento, per la stessa vittima dell'aggressione, Salvatore Prestia, cognato di Fabrizio Messina, fratello di Gerlandino, uno degli ultimi boss di Cosa Nostra agrigentina.

Secondo il tribunale trattandosi di un nipote dell' imputato il reato non è punibile visto che la legge non vieta di fiancheggiare i parenti nella commissione dei reati.

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