LICATA. Un incendio ha quasi distrutto una casa di campagna di proprietà del sindaco anti abusivi di Licata, Angelo Cambiano. È il secondo attentato ai danni di Cambiano: alcuni mesi fa un altro incendio era stato compiuto in una proprietà del padre del sindaco con analoghe modalità. Il nuovo incendio è stato appiccato qualche giorno fa ma è stato scoperto e denunciato solo oggi. Recentemente Cambiano aveva annunciato le dimissioni perchè si sentiva «abbandonato» dallo Stato. Ha poi deciso di restare dopo le assicurazioni del ministro Angelino Alfano e del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Il fabbricato del padre del sindaco si trova in un pescheto di contrada Conca d'Oro. Viene utilizzato soprattutto come magazzino per il deposito di attrezzi agricoli e di fertilizzanti. Gli investigatori seguono l'ipotesi di un atto doloso. L'inchiesta è coordinata dal pm Santo Fornasier. Per il primo avvertimento, lo scorso maggio, sono indagate due proprietari di case abusive nella zona in cui sono state ordinate le demolizioni di alcune costruzioni irregolari. I due, Marco Sortino e Calogero Stricone, sono accusati di essersi introdotti nella casa per innescare l'incendio con stracci e cartoni. «Angelo Cambiano sta facendo il suo dovere di uomo delle istituzioni, che rispetta la legge e per questo sta pagando un prezzo elevatissimo a livello personale, per la sicurezza della sua famiglia, ma anche per lo stravolgimento della sua vita e per come è cambiato il rapporto con una parte della sua comunità». Così in una nota l'assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio. «Il sindaco di Licata non è un eroe, non vuole e non può diventate un eroe - aggiunge - e tutti noi uomini pubblici abbiamo il dovere di evitare che in alcuni territori, per servire le istituzioni, ci si debba trasformare in eroi. Io manifesto non soltanto la mia vicinanza personale, ma anche quella dell'amministrazione che dirigo, che è sempre attenta nel volere risolvere problemi complessi come quelli del comune di Licata e del suo comprensorio», conclude Pistorio.