AGRIGENTO. «Il risparmio dei costi di servizi essenziali come quelli del settore rifiuti, non passi attraverso altri tentativi di macelleria sociale. Si spieghi ai cittadini con quale logica si vuole fare risparmio attraverso il taglio di posti di lavoro». A dirlo, è il segretario generale della Cgil Funzione pubblica di Agrigento Alfonso Buscemi che interviene alla luce delle recenti notizie chevedono il comune capoluogo, nuovamente impegnato in un tentativo di riduzione dei costi della Tari attraverso dei tagli all' appalto del servizio, che, riducendo i servizi, ridurrebbero i posti di lavoro necessari per espletare i servizi stessi.
«Per noi - continua il sindacalista -questo significa ancora licenziamento così come si è verificato lo scorso anno con unavertenza durata 8 me sie finita con la riassunzione di 13 operatori ecologici, che per altro, saranno gli stessi che in caso di tagli, rischiano il posto in quanto ultimi assunti. A nostro avviso - dice Buscemi -l' amministrazione comunale mostra di avere poche e confuse idee su come trovare soluzioni compatibili con efficienza ed efficacia del servizio, senza fare obbligatoriamente macelleria sociale in un territorio fin troppo martoriato dalla disoccupazione.
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