AGRIGENTO. Secondo il sostituto procuratore generale di Palermo, Rita Fulantelli, la confisca del patrimonio dei fratelli Diego e Ignazio Agrò, 70 e 78 anni, deve essere confermata anche in Corte di appello. La difesa non ci sta e ha iniziato a dare battaglia. Ieri mattina hanno illustrato i loro interventi gli avvocati Angelo Mangione e Salvatore Pennica. Il 26 settembre ci sarà la discussione dell' altro difensore, l' avvocato Antonino Mormino. Poi i giudici dovranno sciogliere la riserva. In ballo c' è un patrimonio che gli inquirenti stimano in 54 milioni di euro. Secondo la Dda e i giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento si tratta di beni acquisiti illecitamente grazie alla contiguità con la criminalità organizzata. Per la difesa, invece, il provvedimento del tribunale «valorizza degli indizi che sono stati inceneriti dalle sentenze di assoluzione». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE