Agrigento

Lunedì 21 Ottobre 2024

Rapine in banca a Ribera: gli indagati interrogati dal gip

RIBERA. Gli indagati per le rapine in banca comprese nell'operazione "Ulisse" che ha fatto scattare sei arresti non parlano davanti al magistrato. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due riberesi che avrebbero fatto da basisti e da palo per la rapina del 10 dicembre 2015 alla Banca Popolare Santangelo del centro cri spino così come i quattro palermitani accusati di questo e del colpo del 18 gennaio 2016 all' agenzia di Licata della Banca Sella. Le due rapine hanno fruttato, complessivamente, Il primo ad essere interrogato è stato il riberese Giuseppe Triassi, di 24 anni, detenuto nella casa di reclusione di Favignana. Si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi a un giudice del Tribunale di Trapani che era arrivato sull' isola per l' interrogatorio di garanzia, per rogatoria, unitamente al legale dell' indagato, l' avvocato Giovanni Forte. Al palazzo di giustizia di Sciacca nelle stesse ore si è avvalso della facoltà di non risponde re, dinanzi al giudice Roberta No dari, l' altro riberese indagato, finito ai domiciliari, Daniele Centurione, di 28 anni, assistito dall' avvocato Giovanni Di Caro. Non hanno risposto anche i quattro palermitani, Giuseppe Cusimano, di 43 anni, Salvatore Bruno, di 27, Mariano Ficarra e Vincenzo Adelfio, entrambi di 25 anni. Sono tutti detenuti nel carcere di Pagliarelli. I loro legali sono gli avvocati Francesco Di Giovanna del Foro di Sciacca, e Fabio Falcone, Gaetano Turrisi e Filippo Gallina. Le due rapine hanno fruttato circa 25 mila euro. Le indagini sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Sciacca, guidati dal capitano Salvatore Marchese, e coordinate dai sostituti procuratori Alessandro Moffa e Cristian Del Turco che hanno chiesto e ottenuto l' emissione dell' ordinanza di custodia cautelare da parte del Gip del Tribunale di Sciacca, Roberta No dari. I basisti riberesi avrebbero curato l' aspetto logistico pianificando i percorsi di arrivo e fuga per consentire ai presunti rapinatori palermitani, che operavano in trasferta, di mettere a segno il colpo in sicurezza. Avrebbero avuto un ruolo operativo solo nell' ultima fase della rapina, facendo da palo.

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