AGRIGENTO. Poco prima dell' attentato passeggiava con le sue amiche sulla Promenade des Anglais, ma fortunatamente era già tornata a casa per la cena quando un trentenne di origini tunisine a bordo di un camion killer ha seminato morte e terrore con la strage di Nizza. La vacanza in Francia si è comunque trasformata in un incubo per una giovane insegnante di Cattolica Eraclea. Nel pomeriggio del 14 luglio scorso, su Facebook, Lorena Puma comunica agli amici di sentirsi «alla grande, in viaggio verso Nizza», con alcune amiche «un' italiana, due polacche, una francese e una kazaka e non è una barzelletta». Poi, in serata, prima ancora di poter pubblicare i primi selfie, a Nizza arriva il terrore con l' attentato sulla Promenade des Anglais dove si stava festeggiando la presa della Bastiglia. Mentre la notizia della strage con 90 morti, più di duecento feriti e una trentina di italiani tra i dispersi fa il giro del mondo in tv e sul web, si vivono momenti di apprensione anche a Cattolica Eraclea, tra amici e familiari della giovane cattolicese che insegna a Milano che si sono subito messi in contatto tramite telefonate, sms, messaggi su Whatsapp e Facebook. E' poi sul social net work che Lorena Puma - dopo essere stata individuata dall' applicazione Fb che individua la presenza delle persone nelle zone colpite da attentati terroristici - ha tranquillizzato tutti. Ma lei è ancora "terrorizzata e incredula". DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE