AGRIGENTO. Il vento che si è registrato in quei giorni è del tutto paragonabile, a livello di potenziale pericolo, a un evento sismico». L'ingegnere Pippo Oliveri, consulente del dirigente dell' Ufficio tecnico comunale di Agrigento Giuseppe Principato, rilancia la tesi del crollo a causa del vento. Ieri mattina, al processo che ipotizza a carico di nove persone i reati di disastro colposo per il cedimento di Palazzo Lo Jacono, caduto al suolo il 25 aprile del 2011, è stato ascoltato il tecnico che ha redatto una consulenza di parte per la difesa del funzionario. «I danni strutturali di quei venti - ha detto rispondendo all' avvocato Nicola Grillo, difensore di Principato - sono del tutto paragonabili a quelli del terremoto». La Procura ipotizza, invece, che Principato, insieme agli altri dipendenti del Comune incaricati della progettazione dei lavori di messa in sicurezza e ai responsabili della ditta, abbiano eseguito delle opere di consolidamento «inutili e forse dannose». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE