LAMPEDUSA. Notte di fuoco, quella fra venerdì ed ieri, sulla più grande delle isole Pelagie. Incendiati - in diversi punti dell' isola - sei cassonetti per la raccolta dei rifiuti e tre autovetture che erano state lasciate posteggiate sul ciglio della strada. Il fumo, sviluppatosi a causa del rogo appiccato ad un contenitore dei rifiuti, ha anche annerito il prospetto esterno del liceo scientifico di via Grecale. È poco prima dell' una che a Lampedusa è scoppiato l' inferno: pompieri e carabinieri sono stati costretti a correre da un capo all' altro dell' isola per cercare di limitare i danni e per cercare di identificare il piromane. Nessun dubbio, infatti, visto la strategica concatenazione di roghi, sul fatto che gli incendi siano stati appiccati volontariamente. Con dolo, dunque. «E' intollerabile quanto è accaduto - ha commentato il sindaco delle Pelagie, Giusi Nicolini -. Chiederò la convocazione del comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica per capire cosa sta succedendo su quest' isola e per approntare, laddove necessario, un piano di rinforzi delle forze dell' ordine». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE