AGRIGENTO. Sette anni di reclusione per l’accusa di associazione mafiosa: i giudici della quarta sezione della Corte di appello di Palermo, presieduta da Mario Fontana, confermano la sentenza del gup Fernando Sestito nei confronti di Gaetano Sedita, 73 anni, arrestato il 25 luglio nel 2012 perché ritenuto il capo della famiglia di Cosa Nostra di Alessandria.
Il processo di appello “bis” scaturiva dalla sentenza della Cassazione con cui annullava la condanna. L’inchiesta “Alisciannira”, dal nome dialettale del paese al centro della vicenda, sfociata con quattro arresti, fu avviata dopo l’omicidio di Pietro Chillura, assassinato il 5 agosto del 2005 nel cimitero del paese dove lavorava, e individua i presunti componenti della famiglia mafiosa di Alessandria della Rocca. A contribuire in maniera decisiva alle indagini fu il racconto di alcuni familiari della vittima.
Le loro rivelazioni, però, non sono servite a individuare gli autori dell’omicidio. Pare che Chillura, appartenente a Cosa Nostra, fu ucciso perché si sarebbe rifiutato di commettere un omicidio.
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