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Agrigento, tra scontri e polemiche l'università è in agonia

AGRIGENTO. Il tempo è scaduto. Ed i soci del Consorzio universitario non si sono assunti le proprie responsabilità. «Con grande probabilità non si attiveranno per l'anno accademico 2016/2017 i corsi del polo agrigentino e tra questi anche quelli che per molti anni hanno dato lustro e rilevanza all'offerta formativa, quali Architettura e Giurisprudenza, dando modo a molti studenti di diventare bravissimi e affermati professionisti». È con queste parole, che potrebbero essere incise su una probabile pietra tombale, che il Cda del Consorzio universitario, ieri, con una nota stampa, ha ufficialmente, platealmente, stigmatizzato il "comportamento che privilegia interessi particolari ed egoistici a scapito dell'interesse generale degli studenti, delle loro famiglie, del territorio".

All'ira del sindaco Calogero Firetto che martedì ha parlato di "inutile gioco al rimpiattino", ieri ha replicato il presidente della Camera di commercio di Agrigento, Vittorio Messina: «Nessuno gioca con il futuro del Cupa, tantomeno la Camera di commercio. Pur apprezzando la franchezza e la determinazione con cui il sindaco interviene sul futuro del Cupa, tuttavia bisogna osservare che il solo sostegno economico del comune di Agrigento e della Camera di commercio non bastano a dare prospettive al Consorzio, agli studenti e alle loro famiglie».

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