Agrigento

Venerdì 22 Novembre 2024

Presunta truffa dei parcheggi nel parco archeologico di Agrigento, stangata della corte dei Conti

AGRIGENTO. Inchiesta «South park» sulla presunta truffa negli incassi del parcheggio a pagamento del parco archeologico, la Corte dei conti riconosce il danno erariale subito dallo stesso parco e dal Comune e condanna in solido la cooperativa «Laganà» e il suo legale rappresentante Sonia Vella al pagamento di 72.941 euro e Maurizio Attanasio, funzionario dell'Ente Parco, a versare in via sussidiaria 14.588 euro. La sentenza (352/2016) è stata emessa dalla Sezione giurisdizionale per la Regione siciliana, che ha invece assolto Giuseppe e Carmelo Vella, chiamati in causa come soci e amministratori di fatto della società. Per la stessa vicenda i quattro sono stati rinviati a giudizio lo scorso anno, insieme ad Alfonso Zammuto e Roberto Sciarratta, a vario titolo per i reati di associazione a delinquere e truffa aggravata e continuata. A scoprire la presunta truffa erano stati gli investigatori della guardia di finanza che avevano acceso i riflettori sulla cooperativa aggiudicataria, nel 2011, della gara per gestire i parcheggi a pagamento di Sant'Anna e Cugno Vela con un sistema informatizzato. Il contratto prevedeva il versamento all'Ente Parco del 38% del denaro riscosso, oltre ad un canone fisso annuo di 10 mila euro. Secondo gli inquirenti, approfittando della mancata installazione del sistema l'azienda avrebbe falsificato i dati sugli incassi attraverso una serie di meccanismi: da una parte facendo pagare agli utenti tariffe più alte rispetto a quelle previste dalla convenzione, dall'altra duplicando o falsificando le park-card utilizzate.

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