LAMPEDUSA. Raccontano di essere partiti dalla Libia su un gommone in 130-140. Ne sono stati salvati 108 dalla nave Aquarius dell'Associazione SOS Mediterranee, due risultano annegati, 6 giacevano cadaveri nel fondo dell'imbarcazione: tutti gli altri risultano dispersi. E' stato un salvataggio tragico, tra onde di due metri e venti forza 5-6 quello avvenuto ieri da parte dell'Aquarius, che ha soccorso un gommone carico di migranti. Il gommone quasi completamente sgonfio, già pieno d'acqua e con il motore in avaria ha iniziato ad avere difficoltà serie dopo nove ore di navigazione, secondo i naufraghi era partito dalla Libia alle 9 di ieri mattina. Secondo le prime testimonianze dei sopravvissuti, erano 130-140 le persone inizialmente imbarcate a Zabratah (Libia). Alcuni di loro presi dal panico si sono buttati in acqua all'inizio delle operazioni di soccorso dell'Aquarius e due di questi sono annegati nel tentativo di raggiungere la nave, mentre un' altra persona che si è gettata in mare è stata tratta in salvo. Tutti gli altri risultavano già dispersi all'arrivo dell'Aquarius. I sopravvissuti provengono Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Costa d'Avorio, Togo, Nigeria, Senegal, Mali, Sudan, Etiopia, Eritrea. I naufraghi, in ipotermia, traumatizzati, e altri con seri problemi di capacità motoria sono stati tutti subito presi in carico dall'equipe medica di Médecins di Monde. La nave Aquarius è giunta a Lampedusa intorno alle 14, l'equipaggio non è riuscito a recuperare i sei cadaveri che si trovavano sul gommone, di cui si è accorto alla fine delle operazioni di trasbordo. L'imbarcazione, raccontano i soccorritori, si è piegata a "V" e i corpi sono stati sommersi dall'acqua e portati a fondo. Le onde hanno trascinato via anche due dei tre migranti che all'arrivo della nave si erano buttati in mare, un altro è stato salvato.