AGRIGENTO. Anche la Chiesa agrigentina fa sentire la propria "voce" sul futuro, molto cupo, del Cupa, il consorzio universitario della provincia. Ieri, in una nota, il cardinale arcivescovo, Don Franco Montenegro, ha espresso tutte le sue preoccupazioni per la paventata chiusura della struttura distaccata dell' ateneo di Palermo in terra agrigentina. «Anche quest' anno - scrive monsignor Montenegro in una nota -l' inverno ha portato nubi scure e cariche di dubbi sul futuro dell' Università ad Agrigento, nubi che la primavera non ha ancora dissipato. La salvezza arrivata l' anno scorso era solo temporanea, nel senso che i fondi pervenuti erano quelli necessari a coprire quell' anno accademico, mentre per gli anni a venire si attendevano risoluzioni politiche e ammnistrative a lungo termine che, ad oggi, ancora sembrano non arrivare. La società civile ele autorità politiche e religiose, hanno chiesto a gran voce che questa ricchezza per il territorio fosse protetta e mantenuta, anzi che si andasse verso il pieno sviluppo delle sue potenzialità di crescita umana e culturale come risposta alle esigenze dei giovani e delle famiglie della Provincia di Agrigento e delle province limitrofe. In attesa di conoscere le sorti del Consorzio Universitario, ancora una volta in un momento di ridefinizione delle sue compo nenti direttive ed amministrative, l' appello è che non si perda di vista il bene comune che questa istituzione rappresenta per il territorio agrigentino. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE