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Canicattì, il Comune: via da Dedalo Ambiente

CANICATTÌ. Il Comune di Canicattì è pronto a fuoriuscire dalla Dedalo Ambiente, la società d’ambito che ha gestito fino al settembre del 2014 il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città.

La società privata che coordina il servizio di igiene – ambientale nei sette comuni facenti parte dell’Ato Ag3, ormai disciolto, secondo l’amministrazione comunale di Canicattì ha esaurito la propria funzione e la permanenza del Comune all’interno della stessa rappresenterebbe un grave danno per le casse dell’ente guidato dal sindaco Vincenzo Corbo.

Alla luce di queste valutazione gli uffici competenti, su direttiva dell’amministrazione comunale, sono pronti a preparare una precisa e dettagliata richiesta da trasmettere al Consiglio comunale cui spetta, comunque, l’ultima parola in merito alla scelta o meno di fuoriuscire dalla Dedalo Ambiente.

Secondo le motivazioni esplicate nella nota preparata dal responsabile del settore Ambiente del Comune, Paolo Adamo, nel caso di fuoriuscita dalla Dedalo Ambiente il Comune di Canicattì potrebbe beneficiare di un risparmio annuo di oltre 400 mila euro, pari cioè all’ammontare che l’ente versa nelle casse della società ormai in liquidazione per le cosiddette spese di funzionamento. Infatti dal settembre del 2014 il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città è stato esternalizzato ed affidato temporaneamente, in attesa della scadenza del bando già in pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per l’affidamento settennale del servizio, ad una ditta privata, con la Dedalo Ambiente che quindi ha visto esaurire i propri compiti. Anche gli stessi operai del cantiere canicattinese sono stati assegnati in comando al Comune.

Il permanere all’interno della società d’ambito, della quale il Comune di Canicattì detiene il 22% delle quote, rappresenta quindi secondo gli amministratori comunali un inutile spreco di denaro. «È impensabile continuare a pagare le spese di funzionamento alla Dedalo Ambiente – ha dichiarato il dirigente del Comune, Paolo Adamo – quando la stessa ha esaurito ogni suo compito nei confronti della città e non garantisce più alcun servizio.

Per il Comune non fuoriuscire dalla Dedalo significherebbe pagare una doppia quota di funzionamento, una alla società in liquidazione e l’altra alla Srr di nuova costituzione che dovrà coordinare l’attività dei nuovi Aro Rifiuti. Anche la gestione del personale, ad oggi demandata al Comune, con la Dedalo che si limita a garantire alcuni servizi di natura contabile, con il nuovo bando ormai in scadenza passerà sotto la responsabilità della ditta che si aggiudicherà la gara.

La nostra volontà quindi è quella di fuoriuscire dalla Dedalo chiudendo ogni rapporto dopo aver compensato l’eventuale debito residuale del Comune nei confronti della stessa società in liquidazione, anche con il patrimonio immobiliare e mobiliare di proprietà della Dedalo di cui il Comune è in quota percentuale proprietario».

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