PALERMO. Tra gli indagati nell'inchiesta sui fiancheggiatori del boss di Sambuca di Sicilia Leo Sutera c'è anche una guardia forestale, Giorgio Sacco.
Non è che la prima volta che un dipendente della forestale viene coinvolto in un'indagine. Da un monitoraggio della Regione è emerso che circa 3500 forestali hanno riportato condanne per reati che vanno dalla violenza, all'incendio doloso, alla mafia.
Numeri pesanti che hanno spinto il governatore Rosario Crocetta ad annunciare l'intenzione di «fare pulizia» all'interno della macchina regionale.
Proprio ieri mattina, i carabinieri hanno eseguito nella provincia di Agrigento un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sette indagati per associazione mafiosa. L'ordinanza è stata emessa dal gip di Palermo su richiesta della locale Procura distrettuale. L'operazione - denominata 'Eden 5, Triokola' - è frutto di una manovra investigativa sviluppata dal Ros e dal Comando provinciale Carabinieri di Agrigento, in direzione del mandamento mafioso di Sambuca di Sicilia.
Le indagini hanno consentito di individuare gli assetti di vertice del sodalizio mafioso agrigentino e documentare il ruolo di cerniera svolto nei confronti delle articolazioni di Cosa nostra operanti nella Sicilia occidentale e il collegamento con il latitante Matteo Messina Denaro.
In carcere sono finiti Giuseppe Genova, accusato di essere il capo della famiglia di Burgio, Andrea e Salvatore La Puma, padre e figlio, Gaspare Ciaccio, Vincenzo Buscemi, Massimo Tarantino e Luigi Alberto La Scala. Gli arresti, all'alba, sono stati eseguiti a Sambuca di Sicilia e a Burgio. Secondo gli investigatori la rete di fiancheggiatori avrebbe "bonificato" le campagne della zona per consentire gli incontri di esponenti mafiosi con il presunto boss di Sambuca Leo Sutera, arrestato e poi scarcerato, ritenuto dagli investigatori vicino a Messina Denaro. Le indagini sono state coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Maurizio Scalia della direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Anche un altro degli arrestati nell'operazione «Triokola», Vincenzo Buscemi, è un forestale come Giorgio Sacco. Sono quindi due i forestali arrestati per
mafia nell'inchiesta che riguarda la provincia di Agrigento.
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