CATTOLICA ERACLEA. E' stato posto sotto sequestro il depuratore di contrada Zagarella di Cattolica Eraclea, nell'Agrigentino. Ad apporre i sigilli è stata la sezione di Polizia giudiziaria della guardia costiera della Procura. Le indagini erano state avviate nel 2012 dai carabinieri che si sono avvalsi anche dalle analisi effettuate dai tecnici dell'Arpa di Agrigento. Accertamenti sono stati eseguiti anche al vallone Sant'Antonio.
L'inchiesta sul depuratore ha permesso di accertare che i reflui sarebbero stati scaricati in aperta campagna. L'area sarebbe contaminata fino alla foce del fiume Platani. Il sequestro del depuratore di Girgenti Acque a Cattolica Eraclea è soltanto l'ultimo di una serie: nei giorni scorsi era stato sequestrato il depuratore del Villaggio Mosè di Agrigento e prima ancora quello di contrada Spiaggia Ripellino, alla foce del fiume Salso, a Licata e a Favara.
Un nuovo caso nei giorni scorsi ad Agrigento, dove è stato sequestrato il depuratore. Il Gip del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, accogliendo la richiesta dei Pm Silvia Baldi, Antonella Pandolfi e Alessandra Russo, aveva infatti disposto il sequestro preventivo del depuratore del Villaggio Mosè ad Agrigento.
Il provvedimento sarebbe stato deciso dopo aver acquisito i risultati delle analisi eseguite dall'Arpa che dimostrerebbero la presenza di reflui inquinanti in uscita. A sollevare più volte la questione è stata l'associazione ambientalista MareAmico.
Il depuratore del Villaggio Mosè venne creato negli anni Cinquanta per una popolazione di mille abitanti, ma oggi è al servizio di circa 7 mila residenti
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