AGRIGENTO. La squadra mobile di Agrigento e quella di Palermo hanno sottoposto agli arresti domiciliari, con controllo elettronico a distanza, Gaspare Nilo Secolonovo, 43 anni, di Santa Margherita Belice (Ag), in esecuzione di un provvedimento del tribunale della libertà. Secolonovo, lo scorso 2 dicembre, nell'ambito dell'operazione antimafia denominata «Icaro», era stato sottoposto alla misura dell'obbligo di presentazione alla Pg. Dopo il ricorso della Procura distrettuale antimafia di Palermo, il Riesame ha accolto parzialmente l'appello ed è stato disposto un nuovo provvedimento a carico del quarantatreenne che non ha proposto ricorso in Cassazione. L'operazione «Icaro» permise di eseguire 13 misure cautelari nei confronti di presunti esponenti delle famiglie mafiose di Agrigento e Porto Empedocle (Ag). Gli investigatori accertarono come non si sia mai spezzato lo storico vincolo tra le cosche palermitane e agrigentine e ricostruirono la mappa del pizzo imposto alle imprese. In particolare Cosa nostra, secondo quanto emerse da quell'inchiesta, avrebbe tentato di condizionare una serie di importanti opere, tra cui il costruendo rigassificatore di Porto Empedocle e perfino i trasporti con l'isola di Lampedusa. Il racket non avrebbe risparmiato neppure le attività di ristrutturazione di alloggi popolari.