AGRIGENTO. Il Libero consorzio comunale di Agrigento è in ginocchio. Se la politica "parolaia" non interverrà e non darà concretamente ed urgentemente corso alla riforma, l'unico spettro - che a grandi falcate si avvicina - non potrà che essere il "taglio" del personale: mancato rinnovo dei contratti ai 130 precari e l'avvio dell'iter per mobilità dei circa 500 impiegati di ruolo.
Fra i corridoi dell'ormai ex Provincia regionale si comincia a respirare aria di tensione ed incertezza. Si pensa al "dopo Maisano", si attende la nomina del nuovo organo di governo, ma stringere i denti ormai non aiuta più a far funzionare una "macchina" che è con l'acqua alla gola.
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