AGRIGENTO. Dopo l'asta pubblica per la vendita andata deserta, arriva l'ingiunzione con la quale la Capitaneria impone al Comune di Porto Empedocle lo sgombero del pontile galleggiante situato sul molo Crispi e i venti corpi morti in cemento armato con golfari per l'aggancio della catenaria da due tonnellate.
La struttura dovrebbe essere rimossa dallo specchio acqueo e dall'area demaniale marittima entro 60 giorni, altrimenti è pronta a scattare la denuncia penale. Una misura, comunque, «concordata tra Capitaneria e Comune, per motivi di sicurezza, tutela della pubblica incolumità e salvaguardia ambientale», come è stato sottolineato nel verbale della riunione.
Per consentire al Comune - le cui casse già "piangono" tanto da non poter pagare gli stipendi ai dipendenti in stato di agitazione per gli arretrati - di limitare gli oneri economici connessi alla rimozione, la Capitaneria di porto empedoclina ha offerto la disponibilità di un’area portuale per il temporaneo deposito a titolo gratuito della struttura.
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