LICATA. Conosceva bene il bosco ed ha colpito proprio nel punto in cui poteva fare più danni, il piromane che nel primo pomeriggio di lunedì ha appiccato il fuoco all’area boschiva di monte Galluzzo, località che si trova a metà strada tra Licata e Palma di Montechiaro. Solo il tempestivo intervento del corpo forestale e dei vigili del fuoco ha impedito alle fiamme di distruggere i ben 270 ettari di bosco.
Alla fine i danni, per fortuna, sono stati limitati. Sono andati in fumo 11,50 ettari di eucalipto e pino d’Aleppo, ma considerato il luogo in cui è stato appiccato l’incendio, è quasi un miracolo se Galluzzo è ancora tutto intero. Ad indagare sull’accaduto sono gli agenti del corpo forestale di Licata, coordinati dal commissario Bonaventura, i quali hanno già trasmesso una dettagliata informativa ai magistrati della procura della Repubblica di Agrigento che hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto.
Secondo gli investigatori chi ha appiccato il fuoco voleva fare male. Ha acceso l’incendio, infatti, proprio al centro dell’area di rimboschimento di contrada Galluzzo, sito in cui non si arriva con i mezzi ed è persino difficile giungere a piedi. Il piromane, ammesso che sia opera di una sola persona, ha atteso che il personale in servizio nel bosco di Galluzzo completasse il turno per appiccare le fiamme. In questo modo si è assicurato di agire senza essere visto.
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