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«Duty Free», in libertà anche il funzionario dell’Agenzia delle Entrate

Annullata l’ordinanza nella parte in cui il gip Provenzano aveva ritenuto sussistenti gli indizi del reato di corruzione

AGRIGENTO. Anche il funzionario dell’Agenzia delle Entrate, Filippo Ciaravella, 63 anni, arrestato il 10 dicembre nell’operazione “Duty free”, che ipotizza un giro di tangenti in cambio di ispezioni compiacenti e annullamenti di sanzioni, torna libero.

I giudici del tribunale del riesame di Palermo hanno accolto in parte il ricorso del difensore, l’avvocato Olindo Di Francesco, e gli hanno revocato gli arresti domiciliari. Nei suoi confronti, però, è stata applicata una misura interdittiva che per il momento gli impedirà di tornare in servizio. Al momento non si conoscono i dettagli e le motivazioni. I giudici, comunque, hanno annullato l’ordinanza nella parte in cui il gip Francesco Provenzano aveva ritenuto sussistenti gli indizi del reato di corruzione. Resta in piedi l’accusa di falso ed è per questa che è stata applicata la residua misura cautelare.

Ciaravella, capo team dell’Agenzia delle Entrate, avrebbe preso parte all’accordo corruttivo fra l’imprenditore Salvatore La Porta, 43 anni, di Porto Empedocle, e altri funzionari dell’Agenzia che sarebbe stato finalizzato all’annullamento di una sanzione nei confronti della ditta. La Porta avrebbe, infatti, ricambiato offrendo un contratto di sponsorizzazione a una associazione sportiva riconducibile all’ispettore dell’Agenzia Vincenzo Tascarella.

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