RIBERA. Era stato fermato per un controllo, nello scorso mese di marzo, in piena notte, mentre si trovava assieme ad un'altra persona, e secondo i carabinieri 18 grammi di cocaina che sono stati trovati, in quelle stesse ore, all'interno di un vaso, in una via di Ribera, appartenevano a lui. Il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha condannato Rosario Failla, di 33 anni, a 6 mesi di reclusione, ma riconoscendo la lieve entità del fatto. Failla è stato assolto dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale che, secondo l'accusa, avrebbe opposto a momento dell'arresto. La misura dei domiciliari a suo carico è stata successivamente revocata e adesso si è definito il processo a suo carico. Il giovane, nell'udienza di convalida, assistito dall'avvocato Giovanni Di Caro, si era difeso sostenendo di non sapere nulla di quella droga, rinvenuta per strada dai carabinieri a una certa distanza da dove è stato fermato Failla. Ed è questa la tesi che il difensore ha portato avanti anche nella discussione al processo. In pratica, per la difesa, non c'erano elementi per sostenere che quella cocaina fosse stata collocata nel vaso da Failla. L'ipotesi degli inquirenti, invece, è che il riberese, alle 4 del mattino, mentre si trovava assieme a un'altra persona, alla vista dei militari abbia lasciato la cocaina in quel vaso. Il giudice Cucinella ha condannato Failla anche a 1500 euro di multa e al pagamento delle spese processuali. I carabinieri, guidati dal comandante della compagnia di Sciacca, capitano Salvatore Marchese, hanno intensificato, soprattutto a Ribera, i servizi sul versante droga. Ed è nell'ambito di questi servizi che quella sera di marzo è scattato il controllo di Failla.