AGRIGENTO. Ha lodato le iniziative di carità per i migranti portate avanti dai ragazzi dell'Azione cattolica della diocesi di Agrigento. Papa Francesco, nel giorno del suo compleanno, ieri, ricevendo, in Vaticano, circa 60 ragazzi dell'Acr, ha portato, quale esempio da seguire, le iniziative di carità dei giovani della diocesi di Agrigento.
«Ieri (mercoledì ndr.), nell'udienza, - ha detto papa Francesco - mi è stato presentato dai genitori un bambino di colore, un bambino che avrà cinque mesi, e mi hanno detto: È nato sul barcone al largo della Sicilia. Tanti, tanti! Tanti bambini riescono ad arrivare, altri no. E tutto quello che voi farete per questa gente è buono, grazie di farlo». Dal pontefice, dunque, l'esortazione, l'ennesima, all'accoglienza dei migranti.
«In una Italia e in un'Europa sempre più fatte da anziani - ha commentato Gian Carlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes della Cei - lasciar morire dei bambini nel Mediterraneo significa lasciar morire il nostro futuro. Non c'è sviluppo senza l'accoglienza». Lampedusa, nel cuore di papa Francesco, è il simbolo dell'accoglienza. Sull'isola spirano però venti di protesta per il nuovo sistema di identificazione.
«La struttura per l'identificazione dei migranti, a Lampedusa, esisteva già da prima - ha spiegato il questore di Agrigento Mario Finocchiaro - . La differenza che, adesso, operano anche degli operatori di stati europei che selezionano le nazionalità dei migranti. Siriani, eritrei, iracheni e migranti della repubblica centro Africana sono probabilmente dei richiedenti asilo e per loro c'è la possibilità- diritto d'accedere alla delocation, ossia al trasferimento in altri stati europei».
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