PORTO EMPEDOCLE. Una palazzina di cinque piani dichiarata inagibile, una decina di famiglie, fra cui il ventenne il cui appartamento è andato distrutto, sgomberati. E' il bilancio di una mattinata di inferno, quella di ieri, in via Berlinguer, in una palazzina di edilizia popolare, a Porto Empedocle. A determinare il caos - anche se non tutto sembra essere ancora categoricamente chiaro - sarebbe stata una stufa elettrica lasciata accesa durante le ore notturne e forse una coperta che gli è finita a pochissima distanza. Il Comune di Porto Empedocle, a metà mattinata, ieri, s'era mobilitato per dare ospitalità sia al ventenne che alle altre due famiglie che non avevano alloggi alternativi e che non potevano appoggiarsi alle case di parenti o amici. Erano le 7,51 quando i vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento raccoglievano l'Sos. Le fiamme avevano ormai avvolto quasi l'intero appartamento posto al quarto piano. Una residenza all'interno della quale dormiva il proprietario: un muratore ventenne. Sul posto, in una manciata di minuti, accorrevano i poliziotti del commissariato "Frontiera", coordinati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli, i carabinieri della caserma empedoclina e gli agenti della sezione "Volanti" di Agrigento. Sia il giovane, svegliatosi perché aveva iniziato a respirare l'odore acre, e rimasto miracolosamente illeso, che altre famiglie venivano evacuate tempestivamente, senza perdere neanche un attimo. Il fumo nero, ormai, fuoriusciva dalle finestre ed era ben visibile in tutto il quartiere. I pompieri, fino alle 10,36, sono rimasti al lavoro in via Berlinguer. Prima è stato domato l'incendio e poi sono scattati i rilievi sulla staticità del palazzo, dell'appartamento praticamente distrutto e di quello posto al piano superiore.