AGRIGENTO. «Anno zero» per la raccolta differenziata ad Agrigento e rischio licenziamento per almeno sette persone che rischiano di andare ad allargare la «platea» degli operatori del comparto rifiuti che ormai vivono davanti l’ingresso del Municipio di Agrigento. Il grido d’allarme è stato lanciato dalla Progeo srl, la società che da oltre 12 anni ha rapporti di collaborazione con il Comune capoluogo gestendo il settore della differenziata. «Dallo scorso 2 dicembre - spiega Francesco Tramuta manager di Progeo - Agrigento non effettua più la raccolta differenziata dei rifiuti. Era uno dei pochi Comuni della Sicilia che non era ancora stato inghiottito delle discariche.
E tutto questo avviene, paradossalmente, proprio quando il segretario regionale di Legambiente, Mimmo Fontana, occupa il posto di assessore del Comune di Agrigento con la delega alla gestione dei rifiuti. Insomma, con Legambiente in Giunta, il Comune di Agrigento si rivolge alle discariche». Tramuta spiega inoltre che la scelta dell’amministrazione comunale di non rinnovare il contratto non sia dettata da motivi economici. «Non è affatto detto - aggiunge - che il Comune portando i rifiuti in discarica, ci guadagni. Anzi.
In ogni caso, non ci guadagneranno certo i cittadini, che pagheranno la tassa per i rifiuti (TARI) più cara. Per non parlare dell'aumento dell'inquinamento ambientale». Agrigento ha iniziato la raccolta differenziata con il sistema multimateriale con il cassonetto blu, nel 2003. Da allora il servizio è stato svolto da Progeo ma dal 2009 ad oggi il servizio è stato ridimensionato. Così, fino ad oggi, la raccolta differenziata si è attestata intorno al 13per cento.
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