AGRIGENTO. Il 26 giugno del 2012 , con 54 fermi, fu il giorno dell'operazione antimafia «Nuova Cupola». Dall'indomani, per Cosa Nostra non c'era che una necessità: "riorganizzarsi" e "ricollocarsi" nella parte centrale ed occidentale del territorio Agrigentino. A descrivere cosa sia accaduto, nel tempo successivo al blitz "Nuova Cupola", è la Direzione distrettuale antimafia di Palermo. «Nella parte occidentale della provincia, l'arresto e la successiva condanna di Leo Sutera ha comportato - viene scritto nella richiesta di misure avanzate al Gip - la sua sostituzione con l'indagato Pietro Campo, il quale ha ricoperto - proseguono i pubblici ministeri - un ruolo di assoluto rilievo in Cosa Nostra, emergendo a chiare lettere dalle indagini la sua influenza sulle famiglie mafiose di Montallegro, Cattolica Eraclea e Ribera». «Per Pietro Campo - proseguono - si tratta di un ritorno sul palcoscenico mafioso visti i suoi pregressi rapporti con Leo Sutera, ampiamente sviscerati dopo gli arresti eccellenti avvenuti nelle campagne di Santa Margherita Belice nel luglio del 2002 conseguenti all'operazione "Cupola"».