SAN BIAGIO. Anche la donna coinvolta nell'inchiesta sulle presunte violenze sessuali ai danni di una minore si avvale della facoltà di non rispondere. Lo stesso, venerdì pomeriggio, aveva fatto il principale indagato. Il settantatreenne finito due giorni prima agli arresti domiciliari con l'accusa di avere compiuto violenza sessuale in ambito familiare ai danni di una minore, si era presentato davanti al gip Alfonso Malato - lo stesso che aveva emesso l'ordinanza su richiesta del pm Salvatore Vella - e aveva preferito la strada del silenzio. Lo stesso ha fatto ieri mattina la donna di 36 anni destinataria di un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per accuse analoghe ma con un livello di coinvolgimento minore. L'inchiesta sarebbe scaturita dalle denunce degli operatori di una comunità per minori dove, alla fine, la bimba è stata collocata dopo avere subito - sostiene l'accusa - terribili violenze. Il quadro descritto nelle carte dell'inchiesta è raccapricciante. La bimba, spaventata e in preda anche all'imbarazzo ne aveva subito parlato con i suoi familiari che anziché tutelarla l'avrebbero picchiata per farla tacere.