RIBERA. Saranno giudicati con il rito abbreviato i due imputati nel processo scaturito dal crollo del ponte Verdura, sulla statale 115, avvenuto il 2 febbraio del 2013. La richiesta è stata avanzata dalla difesa dei tecnici Anas per i quali la Procura della Repubblica di Sciacca aveva avanzato richiesta di rinvio a giudizio per disastro colposo. Si tratta di Antonino Tumminello, di 48 anni, capo cantoniere addetto alla sorveglianza del tratto di strada della statale 115 "sud occidentale sicula" in cui è situato il ponte, e di Ignazio Calvaruso, di 59, capo del nucleo di manutenzione dell'Anas, con competenza sullo stesso tratto di strada. Tumminello è difeso dall'avvocato Giovanni Vaccaro e Calvaruso dagli avvocati Mimmo Lagatà e Celestino Cardinale. I due tecnici, secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Michele Marrone, avrebbero dovuto effettuare dei controlli riguardanti il ponte e il cui deterioramento avrebbe avuto una evoluzione graduale. La Procura ha disposto una consulenza tecnica per avere gli elementi utili per portare avanti l'inchiesta. Una voragine si è aperta al centro del ponte Verdura, a metà mattinata del 2 febbraio del 2013. Per fortuna, dopo i primi segnali di cedimento, la strada, intorno alle 7 del mattino, era stata chiusa al traffico. Il sequestro dell'area, operato dalla Procura, è durato il tempo necessario per eseguire alcuni accertamenti.