REALMONTE. «La demolizione dell'immobile abusivo sulla Scala dei Turchi è un momento importante in cui si unisce la legalità, e quindi la tutela, alla valorizzazione di uno dei paesaggi del cuore più amati dagli italiani». Così il capo della delegazione agrigentina del Fai, Giuseppe Taibi, annunciando la conclusione della prima parte di un progetto di riqualificazione dei luoghi della Scala dei Turchi cominciato il 19 ottobre scorso con il via alla demolizione di un immobile abusivo. Giù un altro sfregio al paesaggio, sulla scia delle demolizioni che proprio da qui partirono due anni fa con l'abbattimento degli ecomostri simbolo del saccheggio della costa agrigentina e che sono proseguite poi nella zona della valle dei templi di per effetto di diverse sentenze e del "pugno duro" della Procura della Repubblica che nel 2013 diede il via a un "giro di vite" anti abusivismo nell'Agrigentino. Dopo una ventina di giorni di lavoro, in contrada Scavuzzo, accanto al costone di marna candidato a diventare patrimonio dell'umanità con il sigillo dell'Unesco, si sono conclusi i lavori di demolizione della casa abusiva con vista mozzafiato sulla scogliera bianca tra le più famose nel mondo realizzati dagli operai specializzati dell'impresa Mediterranea Servizi di Racalmuto che si è aggiudicata l'appalto bandito dal comune di Realmonte grazie ai fondi (20.000 euro) messi a disposizione del Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo nell'ambito del progetto "I Luoghi del Cuore".