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Girgenti Acque: «L’acqua “tagliata” solo a chi non vuol pagare»

L’azienda che gestisce il servizio per conto dell’Ato idrico ha avviato da mesi un giro di vite: «Ma la cessazione della fornitura avviene dopo un anno di solleciti»

AGRIGENTO. Costretti a lavorare in un clima di tensione gli operatori di Girgenti Acque, sempre più spesso aggrediti o insultati mentre svolgono il proprio servizio nei diversi centri della provincia. E cresce la tensione dopo l'aggressione di ieri ai danni di un operaio che è stato aggredito e minacciato di morte a Cattolica Eraclea da un pregiudicato - Andrea Castellino, di 26 anni - al quale nei giorni scorsi avevano staccato il contatore idrico per morosità.

Bruciata anche un'auto dell'azienda. Il distacco del contatore idrico, però, non avviene alla prima bolletta non pagata ma solo "nei casi di accertata morosità reiterata dell'utente", quindi dopo un periodo di almeno un anno e dopo diverse sollecitazioni. Prima arrivano gli avvisi, poi la riduzione della fornitura idrica, infine le proposte per la definizione del piano di rientro economico con la possibilità di rateizzazione del debito, come ha spiegato Girgenti Acque che da settembre ha potenziato «la campagna antiabusivismo e antimorosità, con controlli continui sulle utenze per individuare i furbi e gli abusivi. Si tratta di un dovere del gestore per garantire l'equità sociale ed affermare sempre più nel territorio servito, il principio di pagare tutti per pagare meno».

 

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