PALMA DI MONTECHIARO. Assolto il dipendente del supermercato che avrebbe fatto da "cavallo di troia" fornendo indicazioni utili per estorcere denaro al suo titolare, condannato a 7 anni il secondo imputato che materialmente sarebbe andato insieme a un amico a chiedere il pizzo con tanto di millanteria di essere ambasciatori di Cosa Nostra.
Queste le decisioni del collegio di giudici presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, con a latere Giancarlo Caruso e Maria Alessandra Tedde, che ieri pomeriggio poco prima delle 18 ha emesso la sentenza del processo a carico di Giovanni Alotto, 32 anni, accusato di tre episodi di tentata estorsione (di cui due con l'aggravante), e Calogero Amato, 42 anni, accusato di un solo episodio. Quest'ultimo, difeso dall'avvocato Santo Lucia, è stato assolto. Sette anni per Alotto che tuttavia è stato assolto da una delle tre imputazioni. Il pm della Dda Emanuele Ravaglioli aveva chiesto la condanna a 7 anni e 6 mesi di Alotto per tutte le accuse e quella di Amato a quattro anni. L'episodio principale al centro del processo riguarda il presunto taglieggiamento ai danni del farmacista Claudio Miceli, titolare di un'attività a Palma. Il terzo imputato, Giuseppe Mulè, 48 anni, in abbreviato è stato condannato in appello a 5 anni e 10 mesi. Tre gli episodi al centro dell'inchiesta risalenti al periodo compreso fra il giugno e l'agosto del 2012.
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