AGRIGENTO. Rispettata la tradizione ieri, per le celebrazioni in memoria dei Defunti. Il cardinale Montenegro, ha infatti celebrato la messa del mattino al cimitero di Bonamorone e nel pomeriggio in quello di Piano Gatta. Insieme a Don Franco, le autorità civili e militari della città, fra cui il prefetto Nicola Diomede ed il sindaco Calogero Firetto. Un’omelia, quella di don Franco, incentrata ovviamente sui temi legati alla perdita di persone care, alla morte. «La Sacra Scrittura - ha detto nell’omelia del mattino - ci consola comunicandoci che la morte più che una fine, è una nuova nascita, è il passaggio obbligato attraverso cui possono raggiungere la vita eterna coloro che modellano la loro esistenza terrena secondo le indicazioni della Parola di Dio. Il cristiano è uno che vive la propria vita alla luce della propria morte. È uno capace di fare delle scelte coraggiose e fuori dall’ordinario perché crede in un Dio capace di nascere in una grotta e di morire su una croce. Il cristiano crede in un Dio che lascia il suo cielo per farsi compagno di cammino di quanti in lui confidano e sperano. La morte, a differenza di chi non crede, è per il cristiano seme di vita, certezza che alla fine del suo pellegrinaggio su questa terrà troverà ad attenderlo l’abbraccio di Dio. Sono parole, queste, di profonda consolazione, che ci assicurano che la morte non è la fine di tutto, ma è un passaggio, anche se doloroso. E l’autore del libro della Sapienza ci ricorda che Dio non ha creato la morte perché essa c’è a causa della malvagità del demonio». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE