RAFFADALI. Si respira un’aria strana da qualche giorno a Raffadali. La notizia che il Tar ha acoclto il ricorso del candidato a sindaco Pietro Giglione, battuto da Silvio Cuffaro per una manciata di voti, cinque in tutto, sembra aver rimesso tutto in discussione nonostante le apparenze in tanti aspettano con trepidazione il risultato delle verifiche.
«Noi siamo convinti delle nostre ragioni - commenta Pietro Giglione - e l’iniziativa di proporre ricorso non è stata frutto dell’amarezza legata alla sconfitta, ma dettata da una serie di anomalie e incongruenze, da noi puntualmente riscontrate, nell’assegnazione delle preferenze in diversi seggi, che hanno finito per penalizzare me e il cartello politico di appartenenza. Il pronunciamento del Tar va letto, secondo me, non come punto a mio favore, ma semplicemente come ricerca a fare piena chiarezza nel segno della legalità, nel rispetto delle regole e a beneficio dell’espressione democratica. Le decisione del Tribunale amministrativo, di affidare le operazioni di approfondimento delle schede elettorali al massimo rappresentante provinciale del governo, è certamente una garanzia per tutti - conclude Piero Giglione - e l’epilogo di questa vicenda, comunque andrà a finire, assumerà un alto e significativo valore in termini di legittimazione dell’Amministrazione comunale, chiamata a governare la comunità raffadalese».
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