RIBERA. Appare ancora la lontana la soluzione per il pieno utilizzo dell'Orfanotrofio "San Giuseppe" con l’annessa chiesa di corso Regina Margherita dedicata al santo artigiano, chiusi dai primi di agosto a seguito della difficoltà incontrata dalla Congregazione religiosa del "Boccone del Povero" che li ha gestiti da oltre sessant'anni nella "città delle arance" per la carenza di vocazioni. La complessa vicenda, segnata da proteste avviate soprattutto dal Comitato per i festeggiamenti di san Giuseppe, che non condivide le intenzioni mostrate dalla madre generale, suor Calogera Borzellino, di cedere a privati parte dell'immobile sacro, proteste segnate con striscioni appesi ai cancelli, dopo la chiusura, con corpose raccolte di firme, e con prese di posizione sulla stampa locale, ha fatto segnare un nuovo incontro tra le principali parti interessate. Al summit hanno preso parte il sindaco Carmelo Pace, per la Congregazione del "Boccone del Povero" l' economa suor Francesca e la vice economa suor Alice, l'avvocato Giuseppe Bisso, per la Curia di Agrigento padre Alfonso Tortorici, riberese, in rappresentanza del cardinale Francesco Montenegro e padre Giuseppe Maniscalco, arciprete di Ribera, per il Comitato Festa di San Giuseppe Sebastiano Terranova e Francesco Micalizzi. Dall'incontro, nel corso del quale si è tra l'altro valutata la possibilità che parte dell'immobile venga utilizzata da un'altra Congregazione religiosa (ipotesi suggerita dalla Curia) con apertura al volontariato locale e un'altra parte resti nella disponibilità delle suore del "Boccone del povero", non è arrivata una soluzione al problema. Il sindaco Pace, a proposito di un utilizzo diverso dell'immobile, ha evidenziato che la destinazione urbanistica attuale (Istituto religioso) dell'immobile, non consente alcun esercizio di attività commerciali e che eventuali cambi di destinazione urbanistica, devono essere valutati ed approvati dal Consiglio Comunale, invitando anche la Congregazione a non dimenticare la generosità dei riberesi d'oltreoceano e non, grazie alla quale è stato possibile realizzare l'Orfanotrofio "San Giuseppe". DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE