SCIACCA. Vivono in un casello ferroviario, nella zona di Capo San Marco, con un'ottantina di cani, e adesso a loro carico è iniziato il processo per maltrattamento di animali. Giuseppe Milito, di 45 anni, e la moglie, Anna Maria Bonfante, di 50, per evitare lo sgombero degli animali, disposto, con un'ordinanza, dal sindaco, hanno fatto ricorso al Tar. Una vicenda penale e una dinanzi alla giustizia amministrativa per venire a capo della situazione. Nella prossima udienza del processo, che si celebra dinanzi al giudice monocratico Fabio Passalacqua, saranno sentiti i veterinari dell'Asp.
Per l'accusa si configura il reato di maltrattamento di animali con un così alto numero di cani ristretti in quel casello ferroviario. Una condizione tale, sempre secondo l'accusa, da creare sofferenze agli animali. La difesa di Giuseppe Milito e Anna Maria Bonfante, rappresentata dall'avvocato Mauro Tirnetta, ribatte che in quel casello c'è anche un ampio giardino e che i cani vengono curati.
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