AGRIGENTO. Le ruspe dell'impresa Capobianco, aggiudicataria della gara d'appalto del Comune per radere al suolo i primi otto manufatti abusivi in zona "A" del parco archeologico, stamani saranno in via Afrodite, all'ingresso della zona balneare di San Leone. Il proprietario dei due fabbricati abusivi ricadenti nell'area dell'ex ristorante "Principessa Zaira" - secondo quanto è emerso una settimana fa, durante la conferenza stampa per illustrare il protocollo d'intesa fra Comune e Procura della Repubblica, - "ha già, autonomamente, demolito, in parte, alcune opere. Opere oggetto di un ordine di demolizione risalente al 1992". A fare chiarezza in merito, lo scorso lunedì, furono il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e l'assistente capo Francesco Di Giorgio, responsabile della sezione di polizia giudiziaria del corpo Forestale. Se oggi, l'agrigentino, proprietario dei due manufatti abusivi, dimostrerà d'aver completato il resto, le ruspe della ditta Capobianco faranno dietro front. In caso contrario, invece, entreranno in azione. L'ultimo tentativo per bloccare le ruspe è stato, del resto, rigettato nei giorni scorsi. Il sostituto procuratore di Agrigento, Antonella Pandolfi, ha, infatti, respinto l'istanza che mirava a bloccare le ultime due demolizioni, della prima tranche, all'interno della zona "A".