CANICATTI'. Rischia di finire in tribunale la vicenda relativa alla gestione del rifugio sanitario per cani randagi di contrada Calandra e che vede “opposti”, ognuno a difesa del proprio operato, Comune ed Asp di Agrigento. A scatenare la contesa è stata la decisione dell’amministrazione comunale di procedere all’affidamento a privati della gestione di tutti i servizi che vengono svolti, attualmente dall’azienda sanitaria di Agrigento, all’interno del rifugio sanitario e dell’ambulatorio veterinario cittadino. Una decisione che ha suscitato la reazione del dipartimento Prevenzione Veterinario dell’Asp di Agrigento che ha inviato una nota di segno opposto all’assessorato regionale alla Salute, al Prefetto di Agrigento, alla Procura della Repubblica di Agrigento ed alla Corte dei Conti regionale, con la quale è stato evidenziato, a differenza di quanto sollevato dal Comune, il corretto svolgimento di tutte le attività collegate al servizio di sterilizzazione e di anagrafe canina effettuate all’interno dell’ambulatorio veterinario comunale di contrada Calandra. Nonostante la presa di posizione dell’Asp l’orientamento del Comune è quello di proseguire per la strada dell’affidamento ai privati della gestione della struttura. A confermarlo è stato il dirigente del settore Ambiente del Comune, Paolo Adamo, che ha difeso e motivato la scelta compiuta dal comune di procedere alla privatizzazione del servizio.