AGRIGENTO. Aver cambiato proprietario non comporta la sospensione dell’ordine di demolizione di un immobile realizzato in maniera abusiva. È questa la conclusione a cui è giunto il giudice del Tribunale di Agrigento, Francesco Gallegra, che ha respinto il ricorso presentato per chiedere la sospensione degli ordini di esecuzione delle demolizioni dei manufatti abusivi realizzati in via Afrodite, sul lotto di terreno in contrada Poggio Muscello in catasto al foglio 163, particella 442. Il nuovo proprietario aveva comprato il terreno e l’immobile destinato ad essere demolito, con un abuso che era stato compiuto dal precedente proprietario, il quale era stato anche condannato penalmente per questo reato nel 2007. Il giudice Gallegra, invece ha ritenuto, citando la giurisprudenza assolutamente prevalente della Suprema corte, che “oggetto del sequestro preventivo può essere qualsiasi bene, a chiunque appartenente e quindi anche a persona estranea al reato, purchè esso sia, anche indirettamente collegato al reato”. Il secondo aspetto che il giudice ha fatto rilevare è questo: “La demolizione dell’opera abusiva – che deve essere disposta dal giudice penale con una sentenza di condanna o ad essa equiparata, deve essere eseguita nei confronti di chiunque si trovi nel possesso dell’immobile, essendo irrilevante la circostanza che il proprietario, o comproprietario del bene sia persona diversa dall’autore dell’illecito. Contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa dell’interessato, il provvedimento che ordina la demolizione ha natura ripristinatoria, rivolta al ripristino dell’assetto urbanistico e territoriale violato, in una prospettiva di restaurazione dell’interesse pubblico compromesso dall’abuso”. Questa sentenza, emessa ieri, quindi, farà si che in tempi rapidi, le ruspe della ditta edile “Giuseppe Capobianco” che ha vinto l’appalto per la demolizione di 8 immobili realizzati abusivamente nella zona A della Valle dei Templi, a totale vincolo di inedificabilità così come stabilito dal decreto Gui – Mancini, si riaccendano per abbattere questo immobile il cui proprietario si era opposto a metà settembre ed aveva sospeso l’arrivo delle ruspe presentando un risorso.