AGRIGENTO. M.P., 79 anni, già dipendente dell'Usl di Agrigento, in pensione dal giugno 1997 con un assegno provvisorio, nel 2010 gli viene calcolato dall'Inpdap il trattamento pensionistico definitivo, con una decurtazione. L'Inpdap comunicava all'Azienda sanitaria un debito previdenziale di oltre ventiseimila euro per effetto dell'errata determinazione del trattamento provvisorio e invitata il pensionato a restituire la somma in più.
M.P. faceva ricorso giurisdizionale davanti alla Corte dei Conti, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Monica Di Giorgio, sostenendo di avere ricevuto le somme in buona fede nell'arco di oltre un decennio. I legali hanno citato un precedente giurisprudenziale delle sezioni riunite della Corte dei conti in senso conforme alle tesi del ricorrente. Le tesi difensive sono state accolte, annullando il provvedimento di recupero. Il pensionato agrigentino non dovrà restituire i soldi ricevuti un più, per errore, della pubblica amministrazione.
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