
AGRIGENTO. Dopo aver completato il primo “lotto” di demolizioni di 8 ruderi ed immobili abusivi, scatta la seconda parte dell’operazione “legalità” condotta dalla Procura della Repubblica di Agrigento, con il coordinamento del procuratore capo Renato Di Natale e dell’aggiunto, Ignazio Fonzo. Su 8 demolizioni in programma, la ditta incaricata dal Comune, cioè l’impresa edile e stradale “Giuseppe Capobianco” di Palma di Montechiaro, che si è aggiudicata l’appalto, ha praticamente acceso le proprie ruspe soltanto tre volte.
Sono stati demoliti coattivamente un ovile, un muretto di cinta in contrada Poggio Muscello e la villetta della famiglia Piraneo a Maddalusa. Autonomamente, da parte dei proprietari, sono stati rasi al suolo un edificio di circa 60 metri quadrati in via Degli Imperatori; un edificio che ospitava la cucina di un ristorante sulla collina tra via Cavaleri Magazzeni e Poggio Muscello e un magazzino di contrada Cugno Vela. E la storia si è ripetuta anche in occasione delle due ultime operazioni da eseguire in via Afrodite, una traversa del viale Emporium a San Leone, dove il fabbricato censito al foglio 163, particella 442 (sentenza 980 del 2007) è stato praticamente abbattuto dagli stessi proprietari. La lista quindi si allungherà grazie alle “economie” derivanti dalla mancata esecuzione dei lavori.

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