AGRIGENTO. L'ex presidente del Consorzio Asi di Agrigento, Stefano Catuara, si era rivolto al tribunale per ottenere un maggiore compenso di 36 mila euro con un decreto ingiuntivo all'Irsap e al Consorzio Asi di Agrigento in liquidazione. Ma il giudice monocratico Alfonso Pinto ha respinto la richiesta. Catuara recentemente era stato condannato dalla Corte dei Conti per emolumenti illegittimamente percepiti e tutt'ora è sotto processo per abuso d'ufficio e peculato per la gestione del Consorzio Asi, con una richiesta di condanna da parte del pm Andrea Maggioni di 3 anni e 4 mesi. Il giudice ha confermato la correttezza dell'operato del commissario Asi, Alfonso Cicero, oggi presidente dell'Irsap, che aveva revocato le due deliberazioni del 2010 e del 2012 che aumentavano retroattivamente gli emolumenti di Catuara da presidente Asi dal 2006 al 2012. La norma richiamata per maggiorare il compenso non era più in vigore dall'aprile 2008. Sono due le sentenze a favore dell'Irsap, difeso dall'avvocato Andrea Ciulla, che annullano il decreto ingiuntivo di Catuara: la prima sancisce l'estraneità dell'Irsap per difetto di legittimazione passiva; la seconda stabilisce l'illegittimità della pretesa del maggiore compenso (a valere sul Consorzio Asi in liquidazione). Per la restituzione di quei compensi comunque percepiti illegittimamente per alcuni periodi da Catuara, il Consorzio Asi di Agrigento in liquidazione è già parte civile nel procedimento penale che lo vede imputato per abuso d'ufficio e peculato, insieme ad altri amministratori, scaturite dalle denunce di Alfonso Cicero. La prossima udienza di questo processo si terrà il 18 settembre.
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