LICATA. Ci sono voluti un anno, un mese e quattordici giorni, ma finalmente hanno avuto inizio i lavori di ripristino della statale 626 che collega Licata all’entroterra agrigentino e nisseno e viceversa. Venerdì mattina le ruspe hanno iniziato a lavorare sotto al viadotto Salso, uno dei due interessati dal crollo del 7 luglio dello scorso anno. In quell’occasione, come si ricorderà, ad implodere fu il viadotto Petrulla. La strage fu evitata per un miracolo, considerato che proprio in quel momento diverse auto percorrevano la statale in quel tratto ed una di queste finì nella voragine, ma grazie ai riflessi pronti della conducente riuscì a risalire. Il crollo del ponte provocò cinque feriti, per fortuna nessuno in gravi condizioni.
Già qualche giorno dopo tutti poterono lasciare gli ospedali nei quali erano stati ricoverati per tornare a casa. Da allora lo scorrimento veloce Licata – Torrente Braemi è chiuso, e le distanze tra Campobello di Licata, Canicattì e Ravanusa con Licata sono diventate siderali. Basti pensare che ora, percorrendo la vecchia strada per Sant’Oliva e Campobello di Licata, per arrivare a Canicattì ci vuole un’ora, prima bastavano venti minuti. E’ stato il sindaco di Licata, Angelo Cambiano, ad annunciare ieri il via ai lavori.
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