AGRIGENTO. "Chiudendo il "punto nascita" stefanese il Ministero nega di fatto il diritto delle nostre comunità alla salute e alla sicurezza. Contrasteremo la scelta". Lo dicono in un documento congiunto il sindaco Francesco Cacciatore ed il presidente del Consiglio Enzo Greco Lucchina, a margine del ricevimento della nota ministeriale con cui si comunica la chiusura del "punto nascita" della "Casa di Salute I. Attardi" già dal primo ottobre.
La decisione costringerebbe, di fatto, i residenti di una vasta zona montana, che comprende anche centri del Palermitano, a spostarsi verso i presidi della fascia costiera non senza disagi, proprio per le condizioni di marginalità cui è costretto il territorio dai collegamenti stradali poco agevoli.
"Siamo stati scippati negli anni di tante risorse senza alcun beneficio per il territorio - dicono ancora -. Nel caso specifico riteniamo a ragion veduta che bisogna andare oltre la logica inaccettabile dei "numeri" in quanto la suddetta struttura svolge, oltre a quella sanitaria, anche un'alta funzione sociale, creando un notevole indotto economico ed occupazionale. L'Amministrazione comunale nella sua interezza si riserva di intraprendere le opportune iniziative per contrastare una scelta che potrebbe comportare anche gravi tensioni sociali".
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