LICATA. Sono ridotte al lumicino le speranze che il Punto Nascite del San Giacomo rimanga aperto. Lo confermano due avvenimenti delle ultime ore: l’assessorato alla Sanità ha inviato una nota all’Asp di Agrigento con la quale dispone che dal 30 settembre non ci siano più parti nel presidio licatese, e le parole dell’assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi, che venerdì sera ha detto al sindaco Angelo Cambiano ed all’assessore Anna Triglia, giunti in delegazione a Palermo insieme ad Ennio Ciotta, primario di Cardiologia del presidio, che è un decreto del Ministero alla Sanità a disporre la chiusura dei Punti Nascite in cui il numero dei parti all’anno è inferiore ai 500, e la Regione non può fare altro che applicarlo. Il Comune, però, è pronto a fare le barricate. “L’assessore Gucciardi – è il commento del sindaco Angelo Cambiano – è stato molto cortese a riceverci e lo ringraziamo, così come ringraziamo gli amici del Megafono di Licata che ci sono stati vicini, però ci ha detto che la chiusura del Punto Nascite non dipende dalla Regione, ma dal governo centrale, e che di conseguenza la giunta regionale ha la mani legate. Abbiamo preso atto delle parole dell’assessore, ma noi non abbiamo intenzione di arrenderci. Le condizioni delle strade che collegano Licata con gli altri ospedali della provincia in cui le nostre puerpere dovrebbero partorire al momento non garantiscono – aggiunge Cambiano – la sicurezza delle mamme e dei nascituri. E’ un rischio che nessuno di noi può permettersi di correre. Visto che la Regione ci dice che solo Roma, eventualmente, può concedere una proroga, siamo pronti a volare nella capitale per incontrare il Ministro della Sanità, Lorenzin”. L’ex assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, aveva concesso al Punto Nascite di Licata una proroga fino al 31 di dicembre prossimo. “Ho detto chiaramente all’assessore Gucciardi – sono le parole di Anna Triglia – di spiegarmi perché l’ospedale di Cefalù manterrà il Punto Nascite, in virtù della difficoltà di collegamenti con altri ospedali a causa delle condizioni delle strade, e Licata invece chiude. L’assessore si è riservato di visionare le carte e poi di rispondere, lo aspettiamo. Non accettiamo, però, la logica dei due pesi e due misure. Sappiamo che l’Asp di Agrigento ha già ricevuto le indicazioni dalla Regione di chiudere il Punto Nascite, ma noi intendiamo opporci con ogni forza a questo provvedimento. Ho già contattato i miei referenti politici per chiedere di poter ottenere, a breve, un incontro con il ministro Lorenzin per affrontare la situazione. Porteremo tutta la documentazione a Roma ed intanto invitiamo l’intera comunità alla mobilitazione”.