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Lampedusa, tre tunisini rifugiati in una grotta: "Non usciamo"

LAMPEDUSA. Dalla notte scorsa va avanti una ''trattativa'' tra vigili del fuoco e forze dell'ordine con tre tunisini che dopo essere giunti a Lampedusa di mattina su una barca con altri sette connazionali si sono rifugiati in una grotta e non vogliono uscire.

In località Grottacce pompieri e polizia per tutta la notte hanno tentato di convincere i tre di consegnarsi alle autorità per i controlli previsti sull'immigrazione. I Vigili del Fuoco sono intervenuti con squadre da terra e mare.

Intanto un nuovo naufragio si è verificato al largo delle coste tunisine dove alcune decine di migranti subsahariani sono annegati. Secondo quanto riferisce il sito Kapitalis, la Guardia costiera tunisina ha recuperato dieci corpi, mentre almeno altri venti sono stati avvistati. La tragedia è avvenuta nelle vicinanze del porto El-Ketef, a Ben Guerdane, nel governatorato di Médenine.

Ieri i corpi di 12 migranti sono stati recuperati dalla Guardia Costiera in un gommone semi affondato. Al largo delle coste libiche. La tragedia si è verificata ad una quarantina di miglia a nord della Libia nel primo pomeriggio, quando è arrivata una richiesta d'intervento alla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma. Nella zona sono state dirottate nave Dattilo e nave Corsi, due pattugliatori d'altura, ed inviate due motovedetta da Lampedusa.

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