C’è una festa ad Agrigento capace di chiamare a raccolta migliaia di persone. Fedeli, pellegrini, anziani, giovani, mamme, papà, figli. Sono il popolo dei “devoti” di San Calogero. Una festa “sentitissima” quella in onore del Santo nero. Poco dopo mezzogiorno, con qualche minuto di ritardo rispetto alla tradizione, sul sagrato della Santuario il feretro di San Calogero è stato accolto da una folla festante.
Tanta, tantissima la gente che ha aspettato il passaggio della vara tra le viuzze del centro antico. Ma la vera devozione si è vista già dalle prime ore dell’alba. Tanti i fedeli che sono partiti da ogni quartiere satellite per raggiungere il santuario nel consueto “viaggio in piduna”. C’era chi lo ha fatto per una grazia ricevuta, chi perché aveva una promessa. Alcuni per abitudine, forse per folklore, ma la verità è che ogni anno, intorno a San Calò si registrano testimonianze di vera “fede” cristiana. «Manifestazioni che commuovono» – come ha sottolineato anche don Angelo Chillura, il rettore del santuario che ha celebrato alle 11, una delle tante messe.
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