AGRIGENTO. Liquami in mare. Un tratto di spiaggia e di mare di San Leone, ad Agrigento, è stato sequestrato. Il provvedimento d'urgenza è stato firmato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm Antonella Pandolfi dopo che per due giorni consecutivi uno sversamento di liquami ha contaminato le acque nella zona del Ragno d'oro.
Il Comune sta provvedendo a transennare l'intera zona apponendo i cartelli del divieto di balneazione. Gli sversamenti erano stati denunciati anche dall'associazione ambientalista Mareamico. A porre in essere il sequestro, la Guardia costiera della sezione Pg della Procura, unitamente agli agenti del Nucleo tutela ambientale della Polizia municipale.
«Ieri sera intorno le 20 si è diffuso un forte puzzo di fogna e la centralina è andata in allarme. Intorno le ore 20,30 è arrivata Girgenti acque che ha ipotizzato un problema elettrico», scrive ieri Mareamico sulla pagina Facebook. «intorno la mezzanotte veniamo avvertiti tramite facebook, che la fogna all'altezza della spiaggia del ragno d'oro era scoppiata. All'una di notte ci rechiamo nei luoghi segnalati ed effettivamente li abbiamo trovati inondati di fogna nera ed anche il mare aveva queste caratteristiche. Probabilmente era scoppiata la condotta premente. Questa mattina ci siamo recati sui luoghi ed ancora permaneva un piccolo sversamento in mare da sotto le pietre, nella zona della spiaggia del ragno d'oro. Intorno le 10,00 presentiamo un esposto denuncia su quanto accaduto. Alle 14,30 il disatro diviene totale: un fiume di fogna attraverso il vallone donna cristina è arrivato in mare. In mattinata i vertici dell'ente gestore delle fognature sono stati sentiti dagli Organi inquirenti incaricati ad indagare dalla Procura di Agrigento. In zona sono stati apposti i cartelli di divieto di balneazione. Le dichiarazioni di questa mattina di Girgenti acque che nulla è stato sversato in mare e che lo stesso gode di buona salute, sono dichiarazioni irresponsabili»“
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