AGRIGENTO. Avrebbe fatto un centinaio di chiamate al 113, nell'arco di due giorni, insultando sistematicamente l'operatore della polizia di Stato che rispondeva. E lo avrebbe fatto per far passare dei guai a sua sorella. Perché proprio alla sorella era intestata la scheda telefonica del cellulare che la donna utilizzava per chiamare alla centrale operativa della polizia di Stato. E' stata però scoperta, dopo una breve attività di indagine fatta dalla stessa polizia, ed è stata denunciata, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento. C. M., 25 anni, originaria di Agrigento ma residente a Porto Empedocle, dovrà, adesso, rispondere delle ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio ed oltraggio a pubblico ufficiale. Dopo le prime telefonate, composte da insulti ripetuti, i poliziotti hanno immediatamente acquisito il numero di telefono cellulare dal quale provenivano. Risaliti all'identità dell'intestataria della scheda telefonica, mentre le chiamate di disturbo si susseguivano, la donna intestataria della scheda è stata convocata alla caserma "Anghelone" di via Crispi ad Agrigento.