RIBERA. Per Carmelo Marotta la custodia cautelare in carcere è confermata, mentre le sorelle, Rosalia e Maria, hanno lasciato i domiciliari e sono tornate in libertà. Per loro il Tribunale del Riesame di Palermo ha disposto il divieto, per un anno, di esercizio di attività d'impresa. L'indagine sui Marotta, indagati, in concorso fra loro, per intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta, è stata condotta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Sciacca. I militari hanno eseguito anche un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle quote sociali e dell'intero compendio aziendale, comprensivo di tutti i beni materiali ed immateriali della società "Edilmar Group srl", con sede a Sciacca. Il Tribunale del Riesame di Agrigento ha confermato il sequestro dei beni che ammontano a un valore che gli investigatori stimano in due milioni di euro. E' un'indagine che parte da lontano quella condotta dalla Procura di Sciacca e segnatamente dal 2011, quando venne portata avanti quella della Dda sfociata poi nell'arresto per mafia di Carmelo Marotta, nell'ambito dell'operazione Maginot, e della sua condanna in primo grado.