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Gettoni di presenza ad Agrigento, ora non li vuole più nessuno

AGRIGENTO. E anche questa «bella» figura l’abbiamo fatta. A «La Gabbia», talk di approfondimento politico su La7 condotto da Gianluigi Paragone, è andando in onda il servizio realizzato nei giorni scorsi ad Agrigento che si è posto l’interrogativo su «come sia possibile che 20 consiglieri sui 30 mandati a casa nel febbraio scorso dopo lo scandalo delle «commissioni d’oro», sia tornato a ricandidarsi come se nulla fosse accaduto. E così, con un candore fanciullesco, molti dei consiglieri - candidati intervistati, hanno risposto di malavoglia alle domande incalzanti dell’inviato Nello Trocchia provando a spiegare che «1133 commissioni in un solo anno, per non parlare di quelle degli anni passati, erano necessarie per portare a termine progetti per il bene della città».

Bello, peccato che Agrigento sia rimasta l’ultima tra le città d’Italia per qualità della vita, peccato le strade facciano sempre schifo, i servizi siano pessimi, le scuole cadano a pezzi, l’acqua sia concessa con i turni, il verde pubblico invade i marciapiedi e così via discorrendo. Due di questi consiglieri uscenti, Cirino e Di Rosa hanno anche deciso di candidarsi a sindaco ma ribadendo che non hanno nulla da eccepire rispetto al loro operato nelle loro commissioni consiliari. «Non ho nulla da farmi perdonare» ha chiosato di Rosa. E adesso è tutta una corsa a smarcarsi dai maledetti gettoni di presenza.

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